Una delle principali richieste
che lo psicologo/psicoterapeuta si sente fare dalla persona che gli chiede
aiuto è quella di aiutarla a smettere di essere com'è, di sentire quello che
sente e di diventare una persona diversa. Aderire ad una richiesta simile
sarebbe, oltre che inutile e folle, una presa in giro perché si tratta di una
pretesa impossibile da soddisfare. Infatti, ciò che siamo non è modificabile,
così come non si può smettere di sentire le emozioni che proviamo, anche se
sono dolorose, fastidiose, antipatiche. E allora? A cosa serve andare in
terapia? Se devo restare così come sono che cosa ti pago a fare? Domande
legittime, per come viene “spacciata” la psicoterapia cioè un qualcosa che
serve a sfogarsi facendo una bella chiacchierata e chiedendo consiglio ad un
esperto che mi dice come devo vivere. Però non è così che funziona, se lo
psicologo si limitasse ad accogliere uno sfogo e a dare consigli sarebbe più
semplice (ed economico) rivolgersi ad un amico. Quello che fa la differenza, in
psicoterapia, è l’acquisizione di strumenti per gestire in modo soddisfacente
la nostra vita e smettere di chiedersi “perché sono così” e “perché sento
questo o quello” passando ad uno stadio successivo, evoluto: io sono fatta/o in
un certo modo e sento questo e quello, voglio continuare a farmi travolgere e
lasciarmi vivere o preferisco farci qualcosa con quello che c’è? La scelta di
passare dal “perché” al “come” fa la differenza, lì comincia il cambiamento. E
lì si trovano le risorse, quello che ci rende potenti davanti alla vita e alla
sua estrema bellezza e difficoltà. Questa è la teoria del cambiamento
paradossale, accettare di essere come si è ed allearsi con se stessi invece di
continuare a criticarsi e cercare di essere qualcun altro o come immaginiamo che
dovremmo essere in base, per esempio, alle richieste di mamma e papà. “Smettila
di cercare di cambiare e cambierai”. Il percorso della psicoterapia serve a
questo, a diventare complici di noi stessi, a trasformare le emozioni che
sentiamo come negative in una risorsa che ci spinga a cambiare, a modificare
comportamenti che ci intrappolano per volgerli in nostro favore e a comprendere
che, spesso, quello che ci infastidisce delle altre persone è lo specchio di
qualcosa che non permettiamo a noi stessi, una concessione che non ci facciamo,
un (nostro) giudizio che pesa come un macigno. Siamo i principali carnefici di
noi stessi e solo quando cambiamo prospettiva e ce ne accorgiamo possiamo
smettere ed iniziare a volerci davvero bene e vivere pienamente la vita che
vogliamo.
Informazioni personali
- Roma, Italy
- Psicologa, Psiconcologa, Psicoterapeuta della Gestalt. Integro la Gestalt con un approccio sistemico basato sul metodo delle Costellazioni Familiari di B.Hellinger. Come psicoterapeuta e come persona che si relaziona con altre persone, riconosco l’importanza di una comunicazione efficace e consapevole nel contribuire al benessere individuale e della comunità, per cui, nel mio lavoro, incentivo l’attenzione della persona al proprio linguaggio verbale e non verbale. Promuovo l’uso dell’umorismo: ritengo sia fondamentale nell’accrescere l’abilità di far fronte alle situazioni che ci accadono. La definizione di umorismo è: “disposizione dell'animo portata a cogliere gli aspetti divertenti o grotteschi della realtà e a sorriderne con ironica comprensione”. Si tratta, quindi, della capacità di sdrammatizzare situazioni che ci sembrano insormontabili. Questo atteggiamento, pur non risolvendo in sé la situazione di difficoltà, ci permette di viverla in maniera più funzionale e, in alcuni casi, può permetterci di cambiare punto di vista facilitando la nostra capacità di trovare una soluzione buona per noi.
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